RIVIERA DEL BRENTA

TACCHIFICIO POLATO

Alla scomparsa della Repubblica Veneta nel 1796, lungo la Riviera del Brenta era sopravvenuta la decadenza e gli unici ricordi degli splendori passati erano le molte ville sparse lungo le rive del Brenta, opera di insigni artisti.

Anche lʼagricoltura, unica attività economica della zona, andava declinando perchè i contadini preferivano trasferirsi in città o emigrare allʼestero. Strà era una delle zone più abbandonate dʼItalia quando nel 1873 nacque Luigi Voltan. Figlio di un modesto artigiano della calzatura, il ragazzetto fu ben presto costretto ad aiutare il padre.

Ma mentre le mani eseguivano il lavoro manuale, la mente vagava rivolta a quanto stava accadendo in altri paesi europei, dove nuove tecniche incalzavano anche nel settore calzaturiero, ma soprattutto al Nuovo Continente, di cui si sentiva parlare da chi era là emigrato e mandava notizie.

Fermo nel suo proposito di conoscere nuove tecniche nellʼambito del suo lavoro il giovane partì.Trovò occupazione nelle grandi fabbriche di calzature di Boston e Chicago, compì tutta la trafila del lavoro fino a impadronirsi di ogni più piccolo segreto. I sacrifici erano resi più sopportabili dal desiderio di tornare nella sua terra, tra la sua gente, per cercare di migliorare, con nuove tecniche e mentalità, le condizioni di vita dei suoi concittadini. E così avvenne.

Tornato al paese, Luigi Voltan fece costruire la prima fabbrica dopo aver importato dallʼAmerica del Nord parte dellʼimpianto destinato alla meccanizzazione del lavoro calzaturiero e acquistato, nel contempo, in Germania macchine orlatrici. Dopo soli pochi anni la “piccola” fabbrica contava 500 operai. Nascevano in quei giorni i “SCARPARI DEL BRENTA”.

Per la popolazione di Strà e dei paesi limitrofi, come Noventa Padovana, la nuova attività era di importanza vitale, infatti come spesso avviene nelle fasi di start-up, i processi di imitazione sociale sono inarrestabili. Essi sono alla base della formazione del distretto.

Le maestranze della Voltan, infatti, una volta fuoriuscite dallʼazienda del pioniere, si misero “in proprio” dando il via ad un circolo virtuoso di diffusione del know-how e del sapere artigianale, che costituì probabilmente la base del successivo sviluppo distrettuale: sorsero numerosi piccoli laboratori diffusi sul territorio.

Lo sviluppo del distretto della Riviera del Brenta non incontrò soste fino allo scoppio del primo conflitto bellico: in questa fase, avvenne inoltre lʼinserimento delle donne nei calzaturifici per sostituire gli uomini chiamati alle armi.

Tra le due guerre, invece, si registrò una contrazione dovuta alla recessione dellʼeconomia mondiale e alle vicende di politica interne dettate dallʼinsediamento del regime fascista e dalle sanzioni economiche. Solo nel secondo dopo guerra la produzione del distretto decollò, fino ad arrivare allʼeccellenza dei giorni nostri.